Come bolle di sapone
che s’innalzano nell’aria
mostrandosi al creato
di colori iridate.
La bellezza seduce
ma presto svanirà
e, nell’aria incantata
resterà il nulla;
la vera natura
di quell’illusione
che ci aveva affascinato.
La bellezza è un dono
da nessuno richiesto
da nessuno meritato,
apprezzato dai più
come fosse un privilegio
meritatamente conquistato.
Suscita invidia e gelosia
ed è giustamente invisa
da chi senza colpa
ne è stata privata.
Ma è cosa effimera,
di breve durata
e ben presto svanirà.
Piange il creato
con le fresche cascate,
col salice piangente
e, dal cielo minaccioso
racconta, con le foglie morte,
tutto il male, e gli affronti
che gli fece l’uomo.
attende la rinascita
che sorge dalle acque
e, dalla loro purezza,
risorgerà la vita.
Da un raggio di sole
immerso nell’acqua
la vita arrivò
nell’orbe terraqueo.
Un guizzo, un sospiro,
di un cigno il canto,
un battito d’ali
e d’un fiore l’incanto.
Là, dove il profondo cielo
sposa l’azzurro dell’acqua
fiorisce la rosea ninfea,
vola la libellula
e nuota il candido cigno
immersi nella luce dell’alba.
È la vita.
Dalla conoscenza
di una mente geniale
nasce il disegno
di una civiltà
che progredisce.
È il lavoro dell’uomo.
La nuvola incombe,
la fiamma si spegne,
il buio sovrasta
il mondo che muore.
Inutile è il battito d’ali
della falena morente
nell’ombra che avanza
e tutto nasconde.
Volando nel cielo
un granello di sabbia
cadde nell’immensità del mare.
Ora è nell’azzurro infinito
e, tra le valve d’un ostrica stanca
brilla una perla
nella luce che muore.