Nell’aria inquinata
Aumenta lo squarcio
Che i raggi nocivi
Hanno creato.
Discende il calore
Sull’arida terra.
Si sciolgono i ghiacci
Nel mare che sale
A lambire
La nuda roccia.
Nel crepuscolo grigio
Lentamente
Un iceberg va alla deriva…
Nella nuda roccia,
annerita dal tempo,
sferzata dal vento,
brilla un colore:
un cespoglio dorato
di raperonzolo
di rosei petali incoronato.
È la forza della vita.
“Papà, sono questi gli alberi?”
dirà un giorno un bimbo,
erede del nostro egoismo
e della nostra ignoranza,
guardando i tralicci,
soli testimoni rimasti
a salutare il tramonto.
La fine della vita.
Quando l’astro celeste
splenderà invano
sull’arido deserto
che l’uomo avrà lasciato
scomparendo nel nulla,
sboccerà un fiore
a testimoniare
la forza della vita.
Intorno al terreno
indurito dal gelo
tutto è silenzio,
silenzio di morte.
Dal candido manto
di neve indurita
un fragile fiore
s’affaccia alla vita.
“Dove trovi la forza
delicato piccolo fiore
di vincere tanta durezza?”
“Il mio desiderio di luce,
di bere il calore del sole”
è il ritorno della vita.
Sulle ali del vento
la conoscenza vola
a illuminare il mondo.
Se, dall’oscurità profonda
che genera violenza
l’uomo capirà
abbandonando l’egoismo
la vita vincerà.
Con tutti i suoi colori
si protende sul mare
il doppio arcobaleno
ad annunciar l’arrivo
dell’età dell’oro
(come da previsione)
che salverà il mondo.
Ma l’uomo, ci sarà? …
Dall’averno la lava
è uscita rovente.
Ora è ferma, indurita,
nerissima all’aria.
Ma un piccolo fiore
dalla bionda corolla
rallegra il creato
con la sua bellezza:
il suo desiderio di vita.
La conoscenza vola lontano,
va a illuminare il mondo
là, dove il nostro egoismo
le concede uno spazio.
Sarà la nostra salvezza
se solo riusciremo
a sconfiggere l’accidia
che continua a dominarci.
Guardando il deserto:
solo sabbia assolata
e, altrove,il diluvio:
solo picchi che affiorano,
cemento dovunque,
cemento e morte…
Ti chiedevi: ”dove finiremo?”
ora non lo chiedere più:
presto saremo finiti,
finiti nel nulla,
nell’assoluto nulla…
O NO?…
Guarda la natura:
i fiori nel deserto,
i fiori nella nuda roccia,
i fiori nell’arida terra
resa salmastra dal mare,
i fiori tra le rovine
e nei luoghi più aridi.
Sarà questo il ritorno,
la rinascita ,del mondo:
la forza della vita:
ma l’uomo… ci sarà?
Giannina ricordi
l’estate passata
quando al mare
ci siamo trovate.
Col fresco sorriso
dicevi ”sù, andiamo”
e, se esitavo
mi davi la mano.
La sera cantavi
le vecchie canzoni
rendendo felici
gli anfitrioni.
Ed io ti seguivo
nell’aspro cammino
con il tuo aiuto
sfidando il destino.
Mi resta un ricordo
di gioia infinita:
la vacanza più bella
della mia vita.
È autunno
piangon le piante
le ultime foglie;
il giorno è più breve
il sole è più freddo.
Nel mio giardino
è sbocciata una rosa:
un roseo fiore
di nome Serena.
Sorride la bimba
nel caldo lettino
a me: la bisnonna!
Immersa nella nebbia camminavo silente
lungo un sentiero triste e silenzioso
ignorata dal mondo indifferente,
in una zona d’ombre, come ascosa.
Tu mi venisti incontro, e, col sorriso,
mi tendesti le braccia ed il tuo cuore.
Il sole ritornò,con la promessa
d’amicizia sincera,e mi risveglio
avvolta nella luce d’una nuova aurora.